7.6.11

"Hunt Oil Company", caccia grande in Yemen

Ali Abdullah Saleh comanda lo Yemen dal 1978. Appoggiato dagli U.S.A. per sconfiggere i comunisti dello Yemen del Sud, è rimasto là dov'è per oltre trent'anni, anche a difesa di interessi occidentali...

Al momento, il più solido core del business nello Yemen è in mano alla Hunt Oil Company, chiacchierata compagnia petrolifera americana fondata da Haroldson Lafayette Hunt: giocatore d'azzardo, ex-cotoniere e presunto socio d'affari della mafia di New Orleans, amico del boss siculo-americano Carlos Marcello, entrambi sospettati di disegni per l'uccisione di J.F. Kennedy. Società che dal 1984 è la fonte di molti dolori yemeniti*, perchè proprio in quell'anno fu scoperta la quasi totalità delle riserve yemenite di gas e greggio... La Hunt Oil è la stessa compagnia che vorrebbe praticare il fracking per estrarre gas da scisti, in Francia ed in Italia, e che fa affari d'oro nella parte di foresta amazzonica del Perù, causando non pochi guai ai locali**.

Ergo: chi dice oggi che gli U.S.A. voglion mettere le mani su quei giacimenti, sbaglia, perchè lo fanno già da sempre, dal primo istante. E tutto quel che accade ora in Yemen, accade in un paese da loro controllato... E se va fuori controllo, l'unico in grado di rimpiazzarli è l'Arabia Saudita.

L'Arabia Saudita ricchissima (il paese, non la gente) è vicina di casa del poverissimo Yemen.
Lo Yemen ha tuttavia un pregio interessante, soprattutto per la società petrolifera saudita Aramco che potrebbe dare una mano o sostituire addirittura la Hunt Oil: le riserve yemenite di buon greggio e gas, non eccezionalmente vaste ed in generale declino (export in calo verticale), sono in grandissima parte facilmente estraibili e ad un passo dal mare. Le infrastrutture per il trasporto sono già costruite, con la produzione che dagli attuali 280 000 barili al giorno (stimati) potrebbe tornare attorno ai 500 000 nel giro di un paio di anni di ulteriori investimenti... Oppure, restando tale, la produzione potrebbe tornare ad essere esportata in grande parte, approfittando di rivolte e caos e nuova povertà (con crollo domanda interna).

Ora, Saleh pare ferito da schegge di obice (tiri effettuati da "islamisti"), farebbe andata e ritorno da Riyad proprio in queste ore ed è in procinto di lasciare il potere... Se tornerà, gli insorti promettono di mettere Sana'a a ferro e fuoco.
Se scorrerà di nuovo il sangue, i sauditi ne approfitteranno a piene mani.
Se non scorrerà, ne approfitteranno comunque.
Intanto un corpuscolo di 80 Royal Marines inglesi sono giunti alcune ore fa sulle coste yemenite per evacuare i pochi britannici rimasti ed Hunt Oil continua a lavorare imperterrita per il progresso petrolitico.

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